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Sindacati, rischi per i lavoratori del farmaceutico

Aziende Redazione DottNet | 16/03/2020 17:42

Nel testo non è prevista la quarantena se si viene in contatto con positivi

Con il decreto "Cura Italia", nei contenuti così come diffusi sotto forma di bozze, si mette a rischio la sicurezza dei lavoratori del settore farmaceutico. La denuncia arriva dai sindacati di categoria, Filctem Cgil (Federazione italiana dei lavoratori della chimica, tessili, dell'energia e delle manifatture), Femca Cisl (Federazione Energia, Moda, Chimica e Affini), Uiltec Uil (Unione italiana lavoratori del tessile, energia e chimica). "Anche per i lavoratori del settore farmaceutico, dei dispositivi medici, della ricerca e della filiera integrata dei subfornitori- scrivono in una nota i sindacati- devono valere le misure previste dal protocollosicurezza.

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L'articolo 14 della bozza di decreto "Cura Italia" impedisce ai lavoratori di questo settore la possibilità di essere in quarantena qualora venissero a contatto con un soggetto positivo, anche un familiare. Di fatto, la loro assenza al lavoro verrebbe giustificata esclusivamente se si ammalano loro stessi". "Sarebbero gli unici in Italia - proseguono i tre segretari generali dei sindacati, Marco Falcinelli, Nora Garofalo, Paolo Pirani-nessuno è sottoposto a tali restrizioni nemmeno il personale medico e dell'ordine pubblico, è inaccettabile. Una lesione del loro diritto individuale alla salute, ma anche di quel diritto collettivo che è stato al centro di tutti i provvedimenti finora intrapresi dal Governo". "Una norma così congegnata - e' la conclusione - avrebbe l'effetto di favorire il contagio all'interno delle aziende".  

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